L’arte del Kintsugi è un arte di origine giapponese che consiste nell’uso di oro o argento liquidi per aggiustare degli oggetti in ceramica. Solitamente questo vasellame diventa prezioso da un punto di vista economico per la presenza dell’oro. Si impreziosisce anche sotto l’aspetto artistico perché ogni contenitore in ceramica, quando si rompe, crea delle fratture di forma sempre differente, quindi la preziosa saldatura dei cocci diventerà un pezzo unico.
Quanti messaggi belli, ci dà il il kintsugi!
Il kintsugi suggerisce paralleli suggestivi. Non si deve buttare ciò che si rompe. La rottura di un oggetto non ne rappresenta più la fine. Le sue fratture diventano trame preziose. Si deve tentare di recuperare, e nel farlo ci si guadagna.
È l’essenza della resilienza. Nella vita di ognuno di noi, forse, si deve cercare il modo di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di crescere attraverso le proprie esperienze dolorose, di valorizzarle, esibirle e convincersi che sono proprio queste che rendono ogni persona unica, preziosa.
Che cos’è la Resilienza? Quest’ultima è una capacità acquisibile che ci permette di far fronte positivamente alle difficoltà, anche a quelle più pesanti e dure da superare. Ci rende capaci di ricreare la nostra vita rimanendo attenti a ciò che questa ci offre e ci dà la forza di persistere con consapevolezza verso il raggiungimento dei nostri obiettivi.
Tutto questo percorso interiore può essere paragonato appunto al Kintsugi cioè questa particolare forma d’arte che ci permette di riattaccare i cocci di una ciotola con dell’oro liquido per renderla ancora più preziosa. La metafora del Kintsugi quindi può essere utilizzata anche per rimettere in sesto la nostra anima.
Infatti quando noi rimettiamo in ordine i nostri pensieri ed i nostri sentimenti con consapevolezza e forza di volontà, dimostriamo di essere persone resilienti, similmente all’evento della ciotola che cade e si rompe che poi viene rimessa insieme con l’oro.
Così facendo siamo e dimostriamo di essere delle persone capaci di affrontare questi avvenimenti negativi e di uscirne grazie alla capacità di essere appunto resilienti.
Anche se a volte non riusciamo ad affrontare i nostri errori, possiamo provare comunque ad accettarli e ad accogliere il nostro fallimento senza rimorsi e rimpianti.
Per approfondire l’argomento, ci sono un paio di libri che trattano il tema del Kintsugi come metodo di resistenza per vivere meglio: “Kintsugi, l’arte segreta di riparare la vita” di Céline Santini e “Kintsukuroi. L’arte giapponese di curare le ferite dell’anima” di Tomas Navarro e V. Gallo.
Immagine di copertina e immagini nel testo da: https://www.lifegate.com/people/lifestyle/kintsugi
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