In questo momento di grave crisi sociale ed economica causata dall’arrivo dell’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus, è stato più volte immaginato e sospettato un’eventuale e inevitabile shock per gli investimenti privati ma sopratutto per il settore dell’edilizia.
Per questo motivo, il Governo italiano con il recente Decreto Rilancio varato 13 maggio 2020 ha messo sul piatto misure per 55 miliardi di euro volte alla ripartenza del Paese. Tra tutte, anche una relativa al potenziamento della detrazione fiscale che può arrivare al 110% dedicato alle spese per ristrutturazioni, restauri e riqualificazione sismica.
“Ecobonus e Sismabons”, questo è il nome delle misure comprese nel Super bonus edilizia: una maxi agevolazione per far ripartire tutto il settore, con possibili effetti economici per oltre 20 miliardi in un anno e mezzo.
Si tratta di una misura che consentirà di apportare diversi lavori relativi a specifici interventi per il miglioramento delle facciate dei palazzi, della classe energetica con la sostituzione di caldaie o l’impianto di pannelli solari, allargandosi anche alla messa in sicurezza delle abitazioni, il tutto a costo zero per i cittadini.
Infatti, i lavori effettuati otterranno una detrazione fino al 110% della somma spesa o lo sconto totale in fattura cedendo tutto il credito d’imposta all’azienda realizzatrice dei lavori. Di conseguenza le imprese se vorranno, potranno recuperare il credito d’imposta in compensazione in cinque quote annuali, cederlo ai fornitori, o versandolo a terzi per ottenere liquidità immediata.
Il Superbonus al 110% è valido per tutte le spese sostenute dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 in riqualificazione energetica, antisismica per la prima casa e nei condomini. In particolare si potrà usufruire del bonus in diversi modi: il contribuente può tenere per sé il credito e quindi dividerlo in 5 quote annuali di pari importo.
Il contribuente potrà trasferire alla ditta realizzatrice il credito che lo utilizzerà a sua volta in altri modi molto favorevoli, se invece l’impresa non volesse accettare il credito corrispondente, il privato potrà girarlo alle banche.
La novità più importante del nuovo dl è la possibilità data ai cittadini di incassare con più rapidità il credito d’imposta maturato per i lavori svolti. Un meccanismo decisamente virtuoso che spinge i cittadini ad effettuare lavori di ristrutturazione senza alcun esborso, le pmi riusciranno così a lavorare di più grazie ai maggiori incentivi. La misura inoltre, potrebbe aiutare l’occupazione e porterà il nostro Paese ad un livello superiore nel processo di riconversione energetica e di sviluppo sostenibile.
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