Muse, museo delle scienze di Trento
Natura e Ambiente
07 Gennaio 2022

2050: come ci arriviamo? Mobilità sostenibile, più pulita, più veloce, più sicura e per tutti

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Dal 22 dicembre 2021 al MUSE – Museo delle Scienze di Trento, la mostra “2050: COME CI ARRIVIAMO? Mobilità sostenibile, più pulita, più veloce, più sicura e per tutti” affronta le sfide e le scelte connesse alla transizione ecologica con un grande obiettivo: arrivare al 2050 con una mobilità a emissioni zero. A cura dell’architetto visionario Mario Cucinella, l’allestimento – sviluppato su circa 370 metri quadrati – è realizzato con filati rigenerati dalle reti da pesca e da altri materiali di scarto riciclati e riciclabili al 100%.

Dalla mobilità quotidiana per il lavoro, le visite a famiglie e amici, il turismo, fino all’intera catena di approvvigionamento per i negozi e la produzione industriale: la mobilità è una dimensione fondamentale della nostra vita sociale ed economica. Accanto a numerosi benefici vi sono dei costi evidenti, come l’emissione di gas serra, il rumore e l’inquinamento delle acque, incidenti, congestione di traffico e perdita di biodiversità, tutti elementi con implicazioni sulla nostra salute e benessere.

Le emissioni di gas serra riferite al settore dei trasporti sono cresciute nel tempo e rappresentano ora un quarto delle intere emissioni clima-alteranti in EU.

Questa situazione ha spinto la Comunità europea a porsi come obiettivo la loro riduzione del 55% – entro il 2030 – e il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. Gli sforzi in questa direzione sono già evidenti e meritevoli di essere conosciuti ma l’obiettivo sarà raggiunto solo se si darà seguito, senza ritardi, a politiche di riduzione della dipendenza dei trasporti dai combustibili fossili.

La mostra “2050: COME CI ARRIVIAMO?” è un vero e proprio viaggio tra le nuove sfide e strategie che riguardano il tema della mobilità sostenibile, con attenzione al contesto europeo, interregionale e più locale.

L’Euregio ha proclamato il 2021 quale anno tematico incentrato su “Trasporti – Transito – Mobilità”. In questo contesto si colloca l’iniziativa del MUSE, che porta al centro della propria azione di riflessione e comunicazione pubblica i temi della sostenibilità e dell’attuazione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

La mostra si rivolge a un pubblico di giovani e adulti e offre – anche al mondo della scuola – spunti interessanti e possibilità di approfondimento.

Non mancherà il confronto con il mondo delle associazioni, impegnate da tempo con le loro visioni e sensibilità nel dibattito pubblico sui temi legati alla mobilità sostenibile. Assieme a loro, il museo – nel corso del 2022 – metterà in campo un intenso programma di riflessioni e incontri che servirà a definire le posizioni che la nostra provincia e i territori dell’Euregio hanno nei confronti della mobilità e delle sue strategie per il futuro.

IL PERCORSO DELLA MOSTRA

Sei hub e un grande tatami intrecciato con vecchie reti da pesca e scarti industriali: il percorso di visita si sviluppa tra docce sonore, pareti interattive e video-proiezioni.

Il percorso espositivo e narrativo, allestito al secondo piano del museo su un’area di circa 370 metri quadrati, lavora su tre livelli. Il primo è “Conoscere” dove il visitatore può apprendere gli obiettivi della strategia Europea. Il secondo è “Approfondire,” nel quale è possibile comprendere meglio le strade che si possono percorrere per raggiungere gli obiettivi prefissati e prendere una posizione personale. Il terzo livello è quello dell’“Azione” che sarà presente in tutta la mostra, sia sotto forma di riflessione con dirette domande al contributo del visitatore, sia in forma di azione pratica grazie alla possibilità di partecipare alla creazione di una grande infografica realizzata collettivamente da tutti i visitatori.

L’allestimento ruota attorno a una porzione centrale, un lungo nastro ligneo, su cui si proiettano –mediante particolari infografiche – gli obiettivi della Strategia europea che, nei prossimi 30 anni, orienterà la mobilità sull’intero territorio europeo. Per ogni obiettivo viene descritto lo stato dell’arte e viene quindi spiegato il potenziale cambiamento e l’impatto sulla società che potrà emergere dalla sua applicazione.

A lato del tavolo centrale, sei hub semicircolari offrono approfondimenti e risposte a diverse domande sui temi del passato, del presente e del futuro della mobilità e dei trasporti. Ogni hub è arricchito da infografiche a parete con contenuti tematici, videostorie e curiosità che affrontano questioni come la necessità di ridurre sempre più l’utilizzo dei carburanti tradizionali, la ricerca e lo sviluppo delle fonti energetiche alternative; la mobilità intelligente e sicura, grazie anche all’automazione. Le infografiche sono immersive a 360° attorno al visitatore, narrate in forma di appunti, con i collegamenti fra un concetto e l’altro, fra esperienza passata e scenario futuro, in grado di facilitare un’esposizione guidata e facile per tutti.

Per quanto riguarda il passato, nei sei hub sono presenti spunti di riflessione sulle modalità attraverso le quali si è giunti allo stato attuale delle cose, con attenzione particolare alla storia della mobilità nell’Arco Alpino e ai territori delle Alpi, intesi sia come paesaggi dell’attraversamento sia come paesaggio dell’abitare. Al riguardo, vengono affrontati differenti tematiche: dalla posizione strategica del passo del Brennero alla storia della ferrovia e alla costruzione dell’ A22. Parallelamente, è fatto riferimento ad alcuni tra i principali “motori di mobilità” nel passato, come l’emigrazione, le guerre e la nascita del turismo.

In questi spazi, alcune tra le realtà economiche più importanti in ambito mobilità nel panorama aziendale nazionale ed internazionale (Eni, Italscania, Ferrovie dello Stato Italiane, Alstom, Leitner, Autostrada del Brennero) presentano le loro strategie e investimenti nel trasformare i loro processi, servizi e prodotti in chiave sostenibile: un’opportunità per analizzare come potrà essere il futuro della mobilità e del trasporto da chi lo sta mettendo in pratica.

Gli hub sono collegati tra loro attraverso un grande tatami intrecciato con filati rigenerati dalle reti da pesca e da altri materiali di scarto riciclati e riciclabili al 100%.

Il percorso si conclude con la partecipazione personale alla costruzione di un’infografica nel wall interattivodi oltre 6 metri – con le proprie opinioni sugli argomenti proposti. Un exhibit, immerso in un piccolo spazio verde, che è anche strumento di una grande indagine collettiva, poiché consente di mettere a fuoco quanto appreso nello spazio espositivo e di mostrare nel tempo quali sono le preferenze e impegno della società sul tema della mobilità sostenibile.

I FOCUS TEMATICI

Non solo biocarburanti. Green corridors, confinamenti magnetici e auto “volanti” tra le nuove frontiere dei trasporti.

L’approccio più efficiente ed efficace da implementare per la decarbonizzazione del settore dei trasporti deve fare riferimento, oltre che alla ricerca e sviluppo di carburanti alternativi, al mix di fonti e vettori energetici disponibili: biocarburanti, bio-metano ed elettrico da rinnovabili. Non meno importanti sono le iniziative di economia circolare che promuovono l’utilizzo di materie prime ottenute da scarti e residui di lavorazione nella produzione dei biocarburanti e l’utilizzo del processo di fermentazione di residui agricoli e zootecnici, oppure dalla frazione organica della raccolta differenziata nella produzione di bio-metano, fino alla condivisione dei mezzi di trasporto

In tema di infrastrutture per la mobilità, lo sviluppo è orientato verso l’intermodalità: stazioni ferroviarie come hub di servizi di trasporto efficienti, stazioni di ricarica per auto elettriche, centrali di produzione e distribuzione di idrogeno “verde”, barriere fotovoltaiche con la realizzazione di veri e propri green corridors. Differenti scelte di mobilità nelle abitudini quotidiane possono implicare riduzioni sui volumi di emissioni, oltre a portare un miglioramento in termini di traffico, sicurezza e inquinamento. Incrementando la quota degli spostamenti a elevate performance ambientali (come il trasporto su ferro, il trasporto collettivo su gomma e sistemi condivisi) è possibile contribuire in maniera significativa alla riduzione dei numerosi impatti negativi. Efficienza energetica, energie rinnovabili, ridisegno dei cicli produttivi e shift modale verso mezzi a basso impatto ambientale sono le soluzioni necessarie al riequilibrio del settore dei trasporti.

Uno spazio rilevante in tema di ricerca e sviluppo per l’utilizzo dell’idrogeno riguarda la sua modalità di produzione che incide diversamente sulla riduzione di CO2.

Un approfondimento sulla tecnologia di fusione a confinamento magnetico, che potrebbe consentire all’umanità di disporre di grandi quantità di energia prodotta in modo sicuro, pulito e virtualmente inesauribile e senza alcuna emissione di gas serra, cambiando per sempre il paradigma della generazione di energia.

Inoltre, la diffusione progressiva della guida autonoma, utilizzata per mezzi pesanti in convoglio a breve distanza l’uno dall’altro, come per mezzi privati consentirà di ridurre i consumi e di aumentare la sicurezza.

Mobilità marittima, terrestre e aerea saranno tutte interessate dalla rivoluzione in atto. Quello delle “automobili volanti” è un grande sogno dell’essere umano e oggi più che mai è vicino a realizzarsi. I piccoli droni elettrici che hanno invaso negli ultimi anni i mercati, con varie destinazioni d’uso (dai giocattoli agli strumenti professionali per le riprese video, per la sicurezza o per trasporto di oggetti leggeri), rappresentano l’avanguardia di un nuovo ecosistema di “mobilità verticale”, ovvero la realizzazione di una mobilità privata in aria.

Ma il futuro della mobilità dovrà prevedere anche la condivisione dei veicoli piuttosto che sul “mezzo” in particolare di proprietà privata. A questo si associa il concetto di mobilità condivisa e lenta, che si riferisce alle forme di mobilità pedonali e ciclabili in contrapposizione alle forme di mobilità a motore e quindi coincide in parte con il concetto di mobilità leggera (o mobilità dolce).

Urbanisti, pianificatori, il mondo della tecnologia ma anche quello delle scienze sociali sono comunque concordi nel considerare la slow mobility come uno dei tasselli fondamentali del trasporto urbano sostenibile.

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