Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, è un pittore italiano nato a Milano nel 1571 e deceduto a Porto Ercole nel 1610. Questo incredibile autore, che si è formato a Milano e che ha lavorato a Roma, Napoli, Malta e in Sicilia fra il 1593 e il 1610, ha raggiunto la notorietà nel XX secolo dopo un lungo periodo di oblio.
Le sue opere, facilmente riconoscibili, esprimono chiaramente un’analisi dello stato umano, fisico ed emotivo, con uno scenografico uso della luce, ed hanno influenzato notevolmente l’arte barocca.
Nel 1608 l’artista, condannato a morte e costantemente in fuga, evade da Malta e giunge a Siracusa. Qui realizza il Seppellimento di Santa Lucia per l’altare maggiore della Basilica di Santa Lucia al Sepolcro, nel luogo dove, secondo la tradizione, la santa fu martirizzata. La scena sembra collocata negli ambienti sotterranei e bui delle note latomie sottostanti la Chiesa, nelle quali si trova il sepolcro della martire. Si tratta di un Caravaggio ormai maturo, ossessionato dall’idea della decapitazione e della morte, maestro nella regia di composizioni articolate in dipinti sempre più silenti e spirituali.
Questa meravigliosa opera rimarrà esposta al Mart di Rovereto fino al 4 dicembre prossimo, per poi tornare a Siracusa in tempo per i festeggiamenti della Patrona della città previsti per il 13 dicembre 2020. A Rovereto rimarrà quindi la copia realizzata con tecnologie rivoluzionarie da Factum Arte e Factum Fondazione, e al momento esposta insieme alla vera opera, fino alla fine della mostra prevista per il 14 febbraio 2021. Secondo quanto dichiarato da Vittorio Sgarbi, la riproduzione è tale da “ingannare anche l’occhio più esperto” e, di conseguenza, sarà comunque interessante da visionare.
La mostra attualmente presente al Mart vuole mettere in evidenza l’attualità spirituale di Caravaggio. Seguendo liaisons concettuali, il museo trentino propone un confronto tra questo capolavoro e una selezione di opere del grande maestro dell’Informale italiano: Alberto Burri. In un continuo rimando tra immagini, simboli e affinità, completano la mostra il grande dipinto I naufraghi (1934) di Cagnaccio di San Pietro, le opere dell’artista Nicola Verlato e del fotografo Massimo Siragusa, alcune fotografie sulla vita e la morte di Pier Paolo Pasolini. Oltre ai nuclei tematici rappresentati da questi accostamenti, la mostra ha due opere-sipario: una di Hermann Nitsch, proveniente dalle Collezioni del Mart, e una di Margherita Manzelli. Infine, ad accogliere i visitatori nel Foyer di ingresso, è esposto un dipinto di Andrea Facco ispirato alla Decollazione di san Giovanni Battista di Caravaggio.
La mostra Caravaggio. Il contemporaneo prosegue nei Focus di approfondimento dedicati ad artisti visivi il cui lavoro richiama, si ispira o evoca l’estetica caravaggesca, ovvero Nicola Samorì e Luciano Ventrone.
Per permettere a tutti di vedere questa mostra nel rispetto delle regole sanitarie e del distanziamento sociale richiesti dal difficile periodo in cui ci troviamo, dal 25 ottobre al 30 novembre sono previste delle aperture straordinarie:
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