Città Estero
20 Agosto 2020

Krasnoyarsk, una sorpresa nel cuore della Siberia


Quando in genere si pensa alla Siberia, spesso e volentieri ci si immagina foreste infinite, lande desolate, freddo, gelo e gente inospitale. Erroneamente, si vanno ad associare le zone selvagge del cuore della Russia con una mancanza di civiltà o comunque di sviluppo tecnologico e sociale.

Questo perché in realtà, la Siberia, è sì una zona con molte aree disabitate, con immense foreste e animali. Tuttavia, è anche la culla di molte delle città più sorprendenti che si possano effettivamente visitare. Tra queste, un esempio lampante è Krasnoyarsk.

Krasnoyarsk è la terza più grande città della Russia siberiana ed è il capoluogo del Kraj omonimo. Si erge sulle rive del fiume Enisej, a circa metà del suo corso, sulla catena dei Sajani Orientali.

Negli anni, Krasnoyarsk si è affermata come importante centro industriale e fondamentale nodo di comunicazione ferroviario (è una stazione importante a metà della Ferrovia Transiberiana) e aereo (è dotata di un aeroporto internazionale).

La temperatura media a gennaio è di -20°C ed a luglio di 18°C mentre la minima temperatura mai registrata è stata di -56°C e la massima di 36°C. A causa del lago artificiale di una centrale idroelettrica situata a 32km dalla città, il fiume non gela mai d’inverno e la sua temperatura non supera i 14°C d’estate.

Apparentemente, la città sembra una banale città industriale popolata da oltre oltre 1 milione di abitanti, con palazzi grigi ed in stile sovietico. Tuttavia, la vera bellezza di Krasnoyarsk è invisibile agli occhi: ad essere incredibili sono la gentilezza delle persone e la loro capacità di trattare anche i turisti più impacciati in modo amichevole.

La coesione delle persone nonostante la città sia un vero microcosmo di religioni e culture è il vero cuore pulsante di questo angolo di Siberia.

Se ci si trova a Krasnoyarsk, una tappa obbligatoria è sicuramente la Stolby Nature Reserve, un’area di oltre 470km quadrati di foresta con al suo interno numerose formazioni di rocce vulcaniche alte fino a 100 metri e dalle forme straordinarie, che è stata ufficialmente nominata Parco Nazionale nel 1925.

La Stolby Nature Reserve si trova a pochi kilometri da Krasnoyarsk ed è visitabile sia in autonomia che con una guida. In questo caso, in base alla condizione fisica dei turisti, viene scelto un itinerario di varia lunghezza che si snoda tra i vari sentieri presenti all’interno della foresta che, lo ricordiamo, è aperta al pubblico soltanto in una piccola parte. Imperdibile l’occasione di scattare qualche foto dalla cima di alcune delle rocce, con alle spalle l’immensa distesa verde della foresta.

Quando si cammina tra questi boschi bisogna fare molta attenzione alle zecche, insetti che sono in grado di trasmettere l’encefalite e ad altri animali selvatici che, in base al periodo dell’anno, possono avvicinarsi ai sentieri tanto da rendere necessaria la chiusura dell’area.

Tra le altre attività da fare a Krasnoyarsk spicca la gita in battello sul fiume Enisej, ovvero uno dei maggiori fiumi della Siberia, che si forma dall’unione del Grande Enisej e del Piccolo Enisej, due corsi d’acqua che nascono dalla catena Tannu Ola. In questa città della Siberia, lo Enisej viene attraversato dal ponte della ferrovia transiberiana, rotta che raggiunge la sua metà proprio a Krasnoyarsk.

All’Esposizione universale del 1900, con una giuria che vedeva tra i giurati anche il nome di Gustave Eiffeil, il ponte ferroviario di Krasnojarsk (ora ricostruito) ha conquistato l’ambito “Grand Prix de Champagne” ed ha visto assegnare una medaglia d’oro a Lavr Proskuryakov. Questo ponte, inoltre, è stato approvato dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Grazie alle sue caratteristiche ingegneristiche e tecniche, in passato, questa struttura è stata riconosciuta come la più lunga in Russia e la seconda in Europa dopo quella che attraversa il fiume Lek vicino a Kuilenburg nei Paesi Bassi.

In conclusione, possiamo dire che se c’è l’occasione giusta, Krasnoyarsk è una città che merita di essere visitata con la dovuta calma per almeno due o tre giorni. E chissà, magari si può anche rimanere incantati e positivamente impressionati dal contrasto tra il calore delle persone ed il gelo della zona.

 

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