Dopo una lunga era dominata dal cemento e dall’acciaio, pensare ad un’intera città in cui il legno torni ad essere il protagonista è un sogno che sta diventando realtà per molti architetti che sposano appieno l’idea della sostenibilità.
Sebbene sia antico e conosciuto fin dagli inizi dell’umanità il legno infatti, potrebbe diventare presto il materiale edile del XXI secolo grazie alla sua capacità di unire innovazione e tradizione da una parte, ma anche resistenza ed efficienza energetica dall’altra.
L’architetto Micheal Green, uno dei più noti fautori del legno massiccio che, da anni progetta diversi tipi di edifici in legno pluri – premiati, intende nei prossimi anni creare un modo di vivere nuovo e più sano.
In un’ottica molto green, l’architetto, invita le persone a dimezzare l’utilizzo dell’acciaio e del calcestruzzo, che da sole producono l’8% delle emissioni di Co2 globali, sostituendoli con il legno, materiale capace di assorbire grandi quantità di anidride carbonica.
La sua idea è iniziare a costruire intere città con un modello di produzione che garantiscano anche una crescita controbilanciata di foreste, utilizzando quindi alberi abbattuti attraverso una selvicoltura sostenibile.
L’idea di Michael come quella di molti altri architetti sostenitori del sistema, è quella di utilizzare dei pannelli pre -lavorati di circa 20 metri ed un sistema ad hoc per assemblarli in altezza creando dei grattacieli.
L’architetto sottolinea poi, come una costruzione in legno porti ad avere notevoli qualità sia durante l’esecuzione che successivamente. Infatti, i materiali consentono non solo una maggiore facilità di trasporto ma anche una consistente diminuzione del rumore durante la realizzazione dei lavori grazie alla mancanza dell’acciaio.
L’idea di Micheal Green quindi, non è solo sostituire un vecchio procedimento invasivo con uno tutto nuovo attraverso un significativo sviluppo tecnologico, ma è anche quello di creare città con grattacieli in legno alti fino a 100 metri che porteranno un modo nuovo di vedere, respirare e vivere la vita metropolitana.
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