Colline fitte di boschi e preziosi vigneti, da cui si producono vini celebrati in tutto il mondo, corsi d’acqua che incrociano antiche strade medievali, borghi storici e castelli circondati da rigogliose vallate. Queste sono le Langhe, un susseguirsi di scorci e panorami indimenticabili; terre dall’alto valore storico e culturale, tanto da essere considerate patrimonio dell’umanità da parte dell’UNESCO. Le Langhe sono inoltre rinomate per le tipicità gastronomiche; ed allora come non ricordare oltre ai già citati vini, Barolo, Barbera, Barbaresco e Moscato, anche il tartufo, le nocciole e i tanti formaggi DOP.
La storia del Relais San Maurizio ebbe inizio quando un gruppo di monaci cistercensi costruì un monastero sui resti di un’ antica cappella edificata su una collina che dominava le Langhe. Quel territorio abbandonato, dove la natura regnava sovrana, diventò quindi un luogo di lavoro e di preghiera, un luogo in cui le giornate erano scandite dal rintocco delle campane.
Nel 1862, il monastero venne acquistato dai conti Incisa – famiglia nobiliare delle valli circostanti – e trasformato in dimora privata. Iniziò quindi una nuova fase per il monastero, in cui l’antico chiostro venne trasformato in un giardino all’italiana e l’austerità lasciò il passo a dipinti e colori vivaci. San Maurizio diventò per la prima volta una dimora, un’oasi di riservatezza.
Nel 2002 l’antico monastero e la dimora nobiliare sono diventate un’unica anima fregiandosi delle cinque stelle dell’ospitalità: dopo quattro anni di rigoroso restauro conservativo che ha preservato e riportato alla luce l’antico patrimonio architettonico del monastero, ha preso vita il Relais San Maurizio.
Il parco secolare in cui è immerso San Maurizio si snoda sulla cima della collina, sormontata da un magnifico esemplare di cedro del Libano, e gode di uno speciale microclima che fa convivere corbezzoli e ulivi centenari, abeti, larici e faggi maestosi insieme a querce e olmi locali. La vegetazione lussureggiante che circonda il monastero ha al suo interno un cuore dedicato alla cura dell’orto officinale e dell’orto organico, preziose eredità dei monaci. Queste due oasi di genuinità sono fonte di ispirazione per la filosofia eco-friendly della cucina e producono le materie prime alla base delle ricette che si possono trovare nei menù, nelle tisane disintossicanti e nella linea San Maurizio 1619 Skinfood®.
Circondata dalle verdi colline e dal meraviglioso parco secolare, la SPA sembra trovarsi in una dimensione senza tempo, dove la mente si rigenera. Le grotte con sali del Mar Morto che si affacciano sulle colline, i trattamenti a base di uva e la biosauna alle erbe aromatiche del nostro orto creano una perfetta sinergia con la natura circostante. È facile lasciarsi avvolgere da quest’aura di pace e serenità, e lasciarsi coccolare da trattamenti e rituali benessere personalizzati. I clienti possono rilassarsi nella piscina interna, sulla terrazza panoramica con vista sulle vigne, nelle grotte talassoterapiche con percorso Kneipp o nelle saune: ogni momento passato nella SPA è una coccola per mente e corpo.
L’esperienza di un antico monastero del XV secolo sapientemente restaurato accolgono gli ospiti nelle Camere e nelle Suites. In ognuna, elementi architettonici originali incontrano l’eleganza dei nobili che vi abitarono nell’800 rendendo unico ogni ambiente, mentre la bellezza delle Langhe che attornia l’edificio è la stessa che ammiravano i monaci oltre quattro secoli fa. In un’unione armoniosa tra comfort e tradizione, gli antichi camini in marmo, le travi a vista ed i pavimenti intarsiati si fondono con l’attenzione per il dettaglio e l’incanto del panorama esterno.
Sul punto più alto della collina di San Maurizio si erge la Villa San Luigi. Antico casale settecentesco recentemente restaurato, oggi ospita le Luxury e Presidential Suites in una piccola oasi di privacy e quiete con una vista impareggiabile sul verde delle Langhe. Le Suites sono un connubio tra il massimo della tecnologia e antica tradizione, ognuna pensata con un arredo unico, dove gli ambienti uniscono il design, come le ceramiche di Patricia Urquiola, a dettagli di lavorazione artigianale e opere d’arte contemporanea.
Negli anni Cinquanta Guido e Lidia Alciati inventano un nuovo modello di ristorante: la stessa tradizione continua al ristorante stellato “Guido da Costigliole”, ricavato nelle antiche cantine del monastero, dove le pareti in pietra di Langa orginale e le volte con i mattoni a vista originali creano un’atmosfera di grande calore e fascino.
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