Food&Beverage
03 Maggio 2022

Sassicaia, un vino da Oscar

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Tra i vini da provare almeno una volta nella vita un posto speciale lo merita sicuramente il Sassicaia, così famoso da essere amato da moltissime celebrità e da venire citato come riferimento anche nei film di Hollywood.

Ha da poco tagliato il traguardo delle 50 vendemmie messe sul mercato, con l’annata 2018 commercializzata l’anno scorso, ed il suo successo non accenna a smorzarsi. Lo dimostra anche il boom dell’e-commerce, nuovo canale di distribuzione anche per i fine wine italiani. Stiamo parlando del Sassicaia, un vino mitico che non smette mai di stupire critici ed appassionati.

Stabilmente ai primi posti nelle classifiche di miglior vino del mondo di riviste accreditate del settore come Wine Spectator e The Wine Advocate, il Sassicaia primeggia anche nelle classifiche dei vini più cercati online presso portali internazionali come Wine Searcher ed il motore di ricerca tutto italiano Trovino. A cosa si deve la sua enorme fama?

Il Sassicaia è celebre per essere stato uno dei primi vini Super Tuscan messi in commercio. Viene elaborato con un’attenta miscela di uve Cabernet Sauvignon (85%) cui viene aggiunta una percentuale di uve Cabernet Franc (15%). Si tratta di un vino estremamente morbido ed elegante, che possiede raffinati aromi di frutti rossi ed erbette aromatiche ed un grande equilibrio espressivo generale che precede un finale lunghissimo.

Le uve che danno vita al Sassicaia vengono vendemmiate appena prima di raggiungere una maturazione completa, il che dona una particolare finezza ed eleganza al vino, inoltre aiuta a limare i tannini e limitarne il livello alcolico. Il vino viene fatto fermentare per 14 giorni in vasche di acciaio, e poi passa per un processo di affinamento di almeno 24 mesi in botti di rovere francese. Questo procedimento dà vita ad uno dei migliori vini rossi italiani e del mondo.

Il Sassicaia, che prende il nome dal vigneto pietroso in cui nasce, è il frutto del sogno coltivato sin dal 1940 del secolo scorso dal Marchese Mario Incisa della Rocchetta, che voleva creare un vino che potesse rivaleggiare ad armi pari con i grandi rossi della regione francese del Bordeaux. Incisa della Rocchetta si stabilì dunque nella tenuta di famiglia di Bolgheri, nella Maremma toscana, dove iniziò a sperimentare con diverse varietà di uve francesi arrivando infine a focalizzare la propria attenzione sul Cabernet Sauvignon, avendo notato una notevole affinità tra il terreno della sua tenuta, di composizione franco-argillosa e ricco ghiaia, e quello della nobile denominazione di Graves nella regione di Bordeaux dove il Cabernet Sauvignon è uno dei vitigni più importanti.

I primi vini rossi elaborati da Incisa della Rocchetta, molto più corposi e robusti rispetto ai vini toscani popolari all’epoca, non vennero accolti nel migliore dei modi, ma le cose cambiarono con la prima edizione del Sassicaia nel 1968. Il vino venne subito riconosciuto come un prodotto speciale e diede vita, assieme al vino Tignanello creato nel 1971 da Marchesi Antinori, ed al vino Ornellaia creato poco dopo da Ludovico Antinori, alla mitica epopea dei vini Super Tuscan con molte annate considerate eccezionali. Tra le più celebrate e ricordate troviamo il 1985, annata entrata di diritto nella leggenda, ma anche 1988 (menzionata nel film premio oscar alla sceneggiatura Sideways), 2008 e, più recentemente, 2015 e 2016.

Una curiosità: il Sassicaia venne inizialmente commercializzato il titolo di “Vino da Tavola” in quanto essendo elaborato con uve internazionali non corrispondeva a nessuna delle denominazioni già registrate all’epoca in Toscana. Ma il rapido successo e gli elogi della critica lo portarono nel giro di poco tempo ad ottenere l’Indicazione Geografica Tipica (IGT), per poter aggiungere un certo blasone a quello che nel giro di pochi anni era già diventato il vino più famoso d’Italia. Successivamente, nel 1994, venne poi istituita la denominazione di origine controllata Bolgheri Sassicaia, unico caso in cui una singola azienda vinicola in Italia possiede in maniera esclusiva una propria DOC. Ecco spiegato perché si tratta di un vino così speciale.

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