Da molti giorni l’Italia sta vivendo l’ormai nota emergenza Coronavirus che, oltre al periodo di quarantena forzata richiede l’utilizzo in caso di spostamenti, di particolari presidi di protezione individuale come il disinfettante per le mani o le tipiche mascherine.
Mascherine che, dall’inizio dell’allarme hanno subito un aumento vertiginoso della domanda rendendole non solo introvabili, ma anche facendo slittare i prezzi alle stelle. Questa situazione non riguarda soltanto quelle più specifiche, come le ffp2 o fp3 ma anche quelle quelle sanitarie e mediche tradizionalmente trovabili in farmacia.
A causa del costante aumento della domanda purtroppo le mascherine monouso sono ormai merce rara e, per poter riutilizzare serenamente quelle già in usate senza dover far fronte a ricerche e spese inutili è consigliabile una disinfezione.
Per sterilizzare la mascherina monouso, è necessario lavarsi accuratamente le mani seguendo le indicazioni del Ministero della Salute e dell’Oms, successivamente è sufficiente poggiare la mascherina su una superficie precedentemente sanificata con la parte esterna verso l’alto e spruzzare uniformemente, senza esagerare, una soluzione idroalcolica al 70% su tutta la superficie, elastici compresi.
É fondamentale ripetere la stessa azione girando la mascherina. Al termine, lasciare agire in un luogo protetto per circa 30 minuti fino alla completa evaporazione. Anche se è consigliabile non sanificare per più di 3 volte la stessa mascherina perchè potrebbe compromettere le sue capacità filtranti, è comunque un’ottima soluzione per sfuggire al rischio di contagio sopratutto in assenza di approvvigionamento.
Ricordiamo comunque che un metodo “ufficiale”per sanificare le mascherine non è stato ancora suggerito dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e che questa sanificazione fai da te NON garantisce l’efficacia in ambienti saturi di carica virale (ad esempio negli ospedali).
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