Famosa per la produzione di alcuni dei vini bianchi più costosi del mondo, la maggior parte dei quali porta in un modo o nell’altro il nome Montrachet sulla propria etichetta, la sottoregione vinicola della Côte de Beaune è anche il luogo di origine di un gruppo di eccellenti vini rossi della Borgogna, che rispondono ai nomi dei premier cru di Pommard e del grand cru Corton. Il fulcro delle operazioni è la cittadina di Beaune, che a sua volta è uno dei principali villaggi per qualità e quantità della produzione.
La Côte de Beaune è una stretta striscia di terra larga meno di 5 chilometri e che si estende per 25 km in direzione nord-est. Assieme alla sua controparte settentrionale, la Côte de Nuits, queste due sottoregioni costituiscono la più ampia Côte d’Or, che prende il nome ed è caratterizzata dalla scarpata calcarea che ne costituisce la spina dorsale. Questa scarpata è di fondamentale importanza per i vigneti di Beaune e dei villaggi circostanti, non solo perché protegge i grappoli dai potenti venti occidentali, ma anche perché fornisce ai vigneti una leggera pendenza ed un drenaggio ideale, con esposizioni quasi perfette verso sud e sud-est, il che favorisce la maturazione dell’uva.
I vigneti più apprezzati della Borgogna sono proprio quelli che si trovano sulle pendici della Côte d’Or. I terreni ricchi di calcare e l’esposizione perfetta di questi siti creano un terroir eccellente, le cui complessità sono state meticolosamente studiate da critici ed esperti del settore. Non stupisce dunque che il villaggio di Beaune sia tra quelli con la maggiore superficie vitata e con il maggior numero di vigneti riconosciuti come Premier Cru, ben 42. Tra questi spiccano il Premier Cru Greves, il Premier Cru Les Bressandes, 1er Cru Les Coucherias, ed il 1er Cru Les Reversées. Tra questi filari operano viticoltori esperti come il Domaine Jean Claude Rateau ed il Domaine Genot Boulanger, che elaborano squisiti vini bianchi a base di Chardonnay e profondi vini rossi a base di Pinot Noir, disponibili online presso l’enoteca specializzata Svino.
Sebbene Chardonnay e Pinot Noir siano di gran lunga i vitigni dominanti nei vigneti di tutta la Côte de Beaune, qua e là si possono trovare anche alcuni piccoli appezzamenti di altre varietà, in particolare Aligoté, Pinot Bianco e Pinot Grigio. Questi ultimi due vitigni sono consentiti nell’assemblaggio dei vini della maggior parte delle denominazioni locali, sebbene la popolarità globale del loro cugino nero più famoso significhi che la loro coltivazione sia in costante declino.
L’importanza di Beaune nel panorama enologico della Borgogna è spiegata anche da un importante evento che qui si svolge ogni anno: l’asta di beneficenza dei vini degli Hospices de Beaune. Questo importante evento, che come da tradizione anche nel 2023 si è svolto durante la terza domenica di novembre, è un importante termometro per verificare lo stato di salute del mercato dei vini della Borgogna. La 163esima asta degli Hospices de Beaune è stata condotta da Sotheby’s ed ha raccolto un totale complessivo di 27,4 milioni di dollari di vendite di vini di Borgogna. Si tratta del secondo risultato più alto nella storia dell’evento, alle spalle solo dei 32 milioni di dollari raccolti nel 2022.
Nonostante i prezzi siano in leggera discesa rispetto allo scorso anno, l’asta ha suscitato molto entusiasmo tra gli operatori del settore. In totale sono stati venduti ben 753 barili di vino. Oltre 700 partecipanti provenienti da 24 paesi hanno riempito la Halle de Beaune per fare le loro offerte su 51 diverse cuvée, provenienti dai vigneti degli Hospices che sono nel loro ultimo anno del processo di conversione all’agricoltura biologica.
I viticoltori di Beaune hanno mostrato un gran ottimismo anche nei confronti della vendemmia 2023, che non è stata priva di difficoltà. Sebbene le rese siano state generalmente di fascia alta e la qualità mista, molti produttori condividono il parere secondo cui i vini bianchi sono sorprendentemente equilibrati, puri e profondi e mostrano il potenziale di una grande annata, mentre i rossi mostrano una misteriosa disconnessione tra colore e tannini: hanno un colore viola intenso e bellissimo ma i loro tannini sono molto fini, tipici del terroir di origine.
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