La fame di risorse naturali che portano alla riconversione di zone naturali in coltivazioni e zone urbane è un fenomeno storico, noto fin dalle origini antiche ma mai così sviluppato come nelle proporzioni attuali.
La deforestazione infatti, è considerata uno dei più grandi mali della società moderna che, oltre ad aggravare una vasta gamma di specie animali ed arboree, sta mettendo a rischio i mezzi di sostentamento delle persone e peggiorando i cambiamenti climatici.
In particolare, negli ultimi decenni le foreste del Grande Mekong, in Thailandia si sono drasticamente dimezzate, perdendo oltre 26 miliardi di alberi e riducendo di quasi la metà la propria copertura forestale.
Nonostante i numerosi sforzi per ripiantare circa 10 miliardi di alberi attraverso piccoli progetti, il Governo thailandese ha deciso di adottare una nuova soluzione invertendo drasticamente la rotta della deforestazione con un innovativo piano quinquennale di rimboschimento.
La forte presa di posizione del Governo prevede infatti, di lanciare delle vere Bombe di Semi sulle zone più martoriate dello stato al fine tutelare e proteggere il ricco patrimonio naturale. Con questo metodo, aerei e droni aiuterebbero a bonificare le aree più colpite sganciando come bombe piccole capsule interamente biodegradabili, contenenti un composto di argilla, semi di flora locale e concime.
Con un solo volo si riuscirebbero a far cadere circa 100000 semi all’interno delle bombe, studiate e ideate per interrarsi alla stessa profondità con cui verrebbero poste attraverso una tradizionale aratura.
Nonostante l’idea dell’uso delle bombe contro la deforestazione non sia nuova, questa misura è considerata urgente e molto utile, perché oltre ad essere un modo intelligente per impiegare le risorse e i mezzi sviluppati dall’uomo per rendere un servizio utile, è anche un metodo efficiente per la sostenibilità del pianeta.
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