Sono passato 109 anni dal primo avvistamento di questo macabro fenomeno situato nei pressi del lago (ovviamente ghiacciato) di Bonney, in Antartide.
Nonostante questa cascata dal colore ramato fosse stata avvistata per la prima volta nel 1911 dal geologo Griffith Taylor durante una spedizione, soltanto qualche anno fa alcuni studiosi sono riusciti a risalire all’origine di questo fenomeno.
Un team formato da vari studiosi provenienti dalle più prestigiose Università americane, infatti, sono riusciti a trovare una risposta dietro al colore di queste acque che sembrano sgorgare dal terreno quasi fosse la terra stessa a sanguinare.
Fino al 2003, la maggior parte della comunità scientifica credeva che il colore fosse dato da una particolare alga rossa (un po’ come succedeva nel lago di Tovel, in Trentino Alto Adige fino a qualche decennio fa) o da un particolare tipo di batterio. In realtà, dopo numerosi studi e ricerche, grazie all’utilizzo di strumenti di ecolocazione (= Radio Eco Sounding) il team di esperti ha scoperto che sotto la superficie ghiacciata e sotto il terreno, nelle profondità dell’Antartide, c’è un’enorme quantità d’acqua che continua tutt’ora a scorrere e che non si ghiaccia mai proprio perché il continuo scorrere mantiene la temperatura costante e perché l’acqua è particolarmente salata e carica di metalli.
La zona in cui l’acqua sbuca dalla superficie si trova a nord del ghiacciaio Taylor, nelle Valli di McMurdo nella Terra della Regina Vittoria.
L’origine di questa sacca d’acqua salata da cui nasce la cascata vermiglia ha avuto inizio milioni di anni fa: quando si sono create le montagne della zona, il lago ed il suo corso d’acqua sono probabilmente rimasti bloccati sottoterra.
La brina ed il corso d’acqua sotterranei, nel tempo, si sono arricchite sempre più di sale, ferro e zolfo: per questo motivo quando l’acqua raggiunge la superficie, i metalli da essa contenuti si ossidano e danno origine al fenomeno rossastro che tanto ha incuriosito studiosi e geologhi di tutto il mondo.
Negli ultimi anni sono iniziati dei percorsi di studio riguardo alla datazione del lago sotterraneo che genera la curiosa cascata: una volta determinata la precisa datazione, sarà poi possibile raccogliere campioni utili per studiare i batteri e le microscopiche forme di vita che ancora adesso popolano la sacca dove è situato il lago sotterraneo, e che porteranno ad arricchire la conoscenza umana riguardo l’inizio della vita sul nostro pianeta. Questi batteri, infatti, sono capaci di sopravvivere senza alcun tipo di luce, calore e ossigeno ed il loro habitat è rimasto pressoché immutato per tutti questi anni.
Attualmente, si stima che l’origine di questo bacino d’acqua sotterraneo sia avvenuta all’incirca tra i 2 ed 1,5 milioni di anni fa.
Anelli di gas sull 'Etna, accanto alla falce di Luna (fonte: Marcella Giulia Pace)
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